Ci saranno anche le imprese delle zone umbre colpite dal sisma dello scorso anno all’edizione 2017 dell’Artigiano in Fiera, storica mostra mercato internazionale per la promozione delle produzioni artigiane e tipiche dei territori, che apre i battenti questa mattina (2 dicembre, ndr) a Milano Rho.
All’interno del villaggio Umbria, che nei suoi 900 metri quadri ospita il meglio delle produzioni artigianali e dell’offerta turistica della regione, saranno ancora le aziende di Norcia e della Valnerina che non si arrende le protagoniste morali della manifestazione. E, protagonista tra i protagonisti, ci sarà anche una piccola e giovanissima impresa: giovanissima non solo perché nata da poco, ma perché a costituirla sono stati quattro ragazzi di Castelluccio di Norcia che hanno un’età compresa tra i 14 e i 21 anni. «Perduta Nursia», questo il nome scelto per la loro avventura imprenditoriale, nasce dalla volontà caparbia di questi ragazzi di ripartire da un territorio ferito per valorizzarne tutta la ricchezza e le potenzialità. A cominciare dai fiori, dalle erbe e dai cereali con cui hanno dato vita a profumatori d’ambiente e a una linea di prodotti per la cura della persona. Un percorso appena iniziato ma con tante idee per farlo crescere e consolidare. Nel loro cammino questi ragazzi hanno trovato anche il sostegno di Cna Umbria, che da anni cura l’organizzazione del padiglione riservato al cuore verde d’Italia e che ha fortemente voluto la loro presenza alla manifestazione fieristica.
“Invitiamo i visitatori a venire a scoprire queste imprese coraggiose e quanto di meglio produce e può offrire ai turisti una regione come l’Umbria – si legge in una nota della Cna – con le sue tante tipicità agroalimentari, le sue eccellenze artigianali, le sue bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali, le sue strutture ricettive.”
Accanto agli stand delle imprese, grazie ai GAL dell’Umbria ed ATI 3, ci saranno ampi spazi dedicati all’offerta turistica della regione, che all’indomani delle scosse ha visto radicalmente diminuire i flussi di visitatori, non solo nelle aree colpite dal terremoto, ma in tutto il territorio regionale. Un fenomeno che, per fortuna, è finalmente in controtendenza