Quest’anno si festeggia l’arrivo dell’etichetta Made in Italy che obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato. È quanto afferma Coldiretti Umbria, in occasione del World Pasta day che si festeggia in tutto il mondo il 25 ottobre, nel sottolineare gli effetti della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto dei Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta che scatterà a partire dal febbraio 2018.
Si tratta di un provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti per garantire maggiore trasparenza negli acquisti ai consumatori e fermare le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione e la riduzione delle semine.
Una scelta anche a tutela della salute perché in Italia – precisa Coldiretti – è vietato l’utilizzo del glifosato sul grano in preraccolta a differenza di quanto avviene per quello straniero proveniente da Usa e Canada dove ne viene fatto un uso intensivo nella fase di preraccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato. Con l’etichetta arriva un giusto riconoscimento del lavoro di oltre trecentomila aziende agricole italiane, con il nostro Paese principale produttore europeo e secondo mondiale di grano duro destinato alla pasta. Gli italiani sono i maggiori consumatori mondiali di pasta con una media di 23,5 chili all’anno pro-capite.
Resta ancora da etichettare con l’indicazione dell’origine – conclude Coldiretti – 1/4 della spesa alimentare degli italiani dai salumi ai succhi di frutta, dalle confetture al pane, fino alla carne di coniglio.