La Chiesa di San Fortunato rimarrà chiusa alcuni giorni per consentire verifiche dopo gli eventi sismici. Tutto ciò viene fatto sposando un criterio di massima prudenza, pur non essendo gravi i rilievi mossi durante le ispezioni dei giorni scorsi. Emergono, però, degli elementi che richiedono ispezioni in altezza all’interno del tempio con impiego di mezzi elevatori.
Fare polemiche in questo caso, come è stato fatto, nega la richiesta di massima attenzione e sicurezza avanzata ogni giorno e da giorni dai cittadini.
Va invece ricordato e ribadito l’importante lavoro fatto in questi anni sul tempio di San Fortunato.
I fondi ottenuti, finanziati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 dicembre 2010, riguardanti la ripartizione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF di diretta gestione statale, per l’anno 2010, era di 571.968,95 euro. Le cifre riportate in alcuni comunicati usciti sono palesemente errate e grave risulta il fatto che erri chi amministrava la città in quegli anni e dovrebbe conoscerle.
In aggiunta a questo finanziamento statale è stato eseguito, da parte della Soprintendenza ai Beni Monumentali per l’Umbria, l’intervento di sistemazione delle coperture delle cappelle laterali collocate sulla sinistra rispetto all’ingresso.
In riferimento alla polemica di forze politiche senza argomenti per cui “I lavori sono stati fatti lentamente e con scarsa attenzione” corre l’obbligo di ricordare quanto segue:
– dal 2010 al 2012 i lavori non sono stati fatti partire e chi amministrava la città dovrebbe chiarire perché;
– tra la metà del 2012 e la metà del 2013 la grave condizione arrivata dal passato circa il patto di stabilità non ha consentito di dare avvio ai lavori;
– per il progetto principale relativo al finanziamento dell’8 per mille la consegna dei lavori, dopo l’ottenimento di ogni autorizzazione necessaria, è avvenuta in data 24 giugno 2013; il termine dei lavori è avvenuto in data 31 luglio 2015 (circa 25 mesi di lavori e dunque una produzione mensile media di circa 30 mila euro, spesa media corretta per la tipologia di lavoro ed il luogo di esecuzione dei lavori con difficile accesso e movimentazione di materiali);
– durante l’esecuzione dei lavori, vista la possibilità di riutilizzare il ribasso d’asta ed avere a disposizione ulteriori fondi messi direttamente a disposizione del Comune di Todi (127.000 euro), si è potuto meglio valutare le ipotesi progettuali (con l’utilizzo dei ponteggi montati per saggi ed indagini di approfondimento) e – ottimizzando e gestendo accuratamente le risorse disponibili – si è intervenuti anche per bonificare dalle infiltrazioni di acqua la copertura principale del tetto di San Fortunato.
L’intervento eseguito sul tetto principale attraverso la realizzazione di una soletta in cemento armato di ancoraggio delle travi della copertura e di ripartizione delle azioni – non previsto nella prima fase vista l’emergenza principale rappresentata dalle copiose infiltrazioni di acqua sulle coperture delle cappelle laterali e della cappella Gregoriana – ha fattivamente contribuito a limitare i danni al momento dei recenti eventi sismici, scongiurando problemi maggiori ad una struttura che, per le sue caratteristiche costruttive di altezza, non nasce con specifiche idee di antisismicità.
Tra il 2010 ed il 2016 sono state riproposte, nel rispetto della scadenza annuale del 15 marzo, una serie di richieste di ulteriori finanziamenti per il completamento delle opere di sistemazione delle coperture del Tempio e della sacrestia; l’ultima domanda presentata è quella del 2015: la risposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ricordato che ulteriori finanziamenti sono richiedibili a conclusione dell’intero iter del finanziamento già erogato (fine lavori, rendicontazione, approvazione della rendicontazione, ecc.) e dunque, essendo ora l’iter concluso, alla prossima scadenza del 2017 potrà essere presentata un’ulteriore richiesta: mai in alcuna comunicazione è stato promesso o definito un “progetto triennale”.
Gli ulteriori finanziamenti comunali e la corretta gestione delle risorse hanno altresì permesso di installare una linea vita per l’esecuzione della manutenzione senza spese elevate ed in assoluta sicurezza ed hanno permesso di ripristinare l’illuminazione del campanile di San Fortunato non funzionante da oltre dieci anni.