”… Facilitare l’arrivo al centro storico è un atto dovuto. Per anni quello dei parcheggi e del traffico è stato un problema fonte di polemiche e un freno per lo sviluppo della citta’ … E’ giunta l’ora di trovare una soluzione!|”
La frase suddetta non è l’elucubrazione di chi, vessato dalle quotidiane difficoltà, vorrebbe trascorrere l’esistenza in una città vivente, piuttosto che nella farlocca “città più vivibile del mondo” No, quelle sopra citate, sono le ragionevoli e assennate dichiarazioni d’intenti rilasciate alla stampa dal nostro Primo Cittadino, una promessa che aveva dato sollievo e fiducia ad una città che, “da almeno 30 anni”, attende l’istallazione delle necessarie infrastrutture per la viabilità cittadina, per l’accesso al centro storico e per la dotazione degli indispensabili parcheggi; un impegno accolto con un sospiro di sollievo e un gemito di speranza da molti cittadini e commercianti esausti, sfiduciati e impoveriti dalle traversie esistenziali elargite ingenerosamente dalla “Città più vivibile del mondo”. Una città che, invece, appare sempre più grigia, respingente e disabitata. Una città così declassata da causare, ad un ignaro viandante, un tale turbamento emotivo/dissociativo da fargli credere di essere tele-trasportato in un sobborgo di Berlino degli anni ’50, un luogo alieno in cui le nostre moderne auto gli sembrano piuttosto delle vecchie “Trabant P601” che girano disperatamente per seminare gli inesorabili agenti della “STASI”, taccuino e penna alla mano.
Anche la Confesercenti comunale di Todi, aveva prestato occhi e orecchie fidenti alle parole del Primo Cittadino e, seppure con una certa trepidazione, aveva chiesto quattro piccoli aggiustamenti al traffico urbano, certamente non rivoluzionari, ma in grado di fornire un qualche sollievo a cittadini e commercianti disperati: 1. Apertura del traffico verso il centro nei giorni festivi e solo fino al mercoledì precedente la Pasqua; 2. Concessione di sosta a tempo per 6/8 auto sulla piazza principale, solo per 2 giorni a settimana e solo fino al mercoledì precedente la Pasqua. (magari in un angolo defilato per non recare eventuale disturbo al “PavillonLedoyen” de noantri); 3. Ripristinare la linea A (un atto dovuto per gli emarginati relegati nell’ormai soprannominato “Ghetto de Borgo”); 4. Istallazione di un semaforo a tempo o a pulsante per un attraversamento pedonale assai pericoloso in località Ponte Rio.
Alle reiterate richieste della Confesercenti Comunale di Todi la risposta del Sindaco è stata negativa, evidentemente anche per una scarsa considerazione nutrita verso i commercianti della Confesercenti, lo si deduce dalle domande con le quali il Sindaco risponde alle nostre domande:
Quali sono le cose che Confesercenti è in grado di offrire, in termini di servizi alla città?
Siete in grado di garantire per i Vostri iscritti l’apertura festiva o serale degna di una città turistica?
Siete in grado di proporre che le chiusure dei ristoranti non avvengano nei giorni di maggiore necessità (a Natale o l’ultimo dell’anno ad esempio)?
Siete in grado di proporre che i nostri caffè abbiano un orario, non dico h24, ma almeno che possa permettere ad un qualsiasi soggetto di prendere un caffè alle 21 anche d’inverno?
Siamo in grado di avere del personale che parli almeno inglese?
Più modesti gli interrogativi di Confesercenti: rientra nei doveri dei commercianti diffondere la cultura, il rispetto delle norme civili e, soprattutto, accrescere il benessere dei Cittadini?
Esistono veramente Commercianti ignoranti e fannulloni e quindi di serie “C” ?