Abbiamo il dovere, come cittadini di Todi, di vivere la nostra città, di non lasciarla morire, di non abbandonarla al degrado urbano ormai dilagante e sotto gli occhi di tutti. Viviamo in un luogo ricco di storia, cultura e bellezza che merita rispetto, che meriterebbe quella vivacità che solo la presenza di abitanti e visitatori possono restituirgli. È doveroso per noi tutti cogliere l’opportunità che ci è concessa, quella di vivere in una dimensione privilegiata e che merita di essere vissuta appieno.
Con Floriano Pizzichini è stato delineato un programma concreto con gli interventi che desideriamo realizzare per la riqualificazione e lo sviluppo del centro, dal progetto alternativo all’ascensore presso la Valle Bassa con la previsione di scale mobili, alla ridefinizione del regolamento ZTL ormai superato. Ho deciso di candidarmi perché voglio portare la mia personale esperienza di residente nel centro storico e contribuire a fornire una visione più che mai trasversale a tutti gli interventi concreti programmati, per comprendere le peculiarità, le esigenze e le criticità di tutti i soggetti che vi gravitano con esigenze spesso diverse, se non addirittura contrastanti. Todi oggi, checché se ne dica, non può considerarsi una città prettamente turistica, ma il centro storico non può dirsi nemmeno a portata e a misura dei pochi residenti rimasti, questo a causa della mancanza di obiettivi realistici e adatti alla nostra realtà.
Io sono qui perché rifiuto l’idea che ci siano soluzioni semplici a problemi molto complessi, bisogna creare un centro città in cui convivano i turisti e i residenti:è fondamentale mettere in strettissima relazione e collegamento interventi e iniziative affinchésiano gli uni il volano degli altri attraverso legami e sinergie efficienti, efficaci e durature nel tempo.
Gli interventi spot, una tantum, dell’amministrazione uscente hanno inciso pochissimo sulla vita cittadina e troppo spesso in modo sfavorevole.
Solo un esempio: è stata istituita la navetta gratuita dalla Consolazione. Apprezzabile, necessaria direi, visti i disagi continui dell’ascensore di Porta Orvietana. Ma quale altra scelta ne è conseguita? È stato modificato il percorso della Linea A urbana, tagliando completamente fuori la zona del centro storico, di piazza Jacopone, di Corso Cavour, di via Matteotti, tagliando così anche il centro servizi ASL, il c.u.p., i laboratori analisi, i medici di base. Oggi, chi non ha una macchina e non può permettersi lunghe camminate è costretto a chiedere passaggi o cortesie personali, di fronte al silenzio dell’amministrazione comunale, più volte sollecitata invano a fornire una risposta in proposito.
Bisogna invertire queste scelte, servono i posti auto certo, ma servono anche i servizi per chi l’auto non la ha, per chi è più fragile.
Nulla deve essere improvvisato, non più, non ce lo possiamo più permettere.
Chi sarà chiamato a svolgere il ruolo di consigliere comunale oggi avrà bisogno di grande pazienza nel raccogliere gli stimoli che provengono dai cittadini, dai residenti, dai commercianti, dai turisti, dagli operatori turistici.
Servirà anche la partecipazione attiva da parte di tutti questi nelle proposte ma soprattutto servirà, serve, l’apertura da parte delle istituzioni cittadine agli impulsi, ai contributi e un’apertura alla ricerca delle preziose competenze tecniche che abbiamo a disposizione sul nostro territorio, da invitare con umiltà a prendere parte alle scelte strategiche per la città.
La città di Todi ha bisogno di nuova vita che solo la visione illuminata e innovatrice di Floriano Pizzichini e della sua squadra potranno restituirgli.