Progetto ‘Educare alla legalità’: Imola premia il procuratore generale di Perugia Fausto Cardella

 

A Imola, per il secondo anno, si è concluso ‘Educare alla legalità’, che fa parte di un progetto nazionale, ‘Educazione alla legalità economica’, organizzato da Miur e Guardia di Finanza. Il deus ex machina di Imola è Luisa Rago che ha inserito delle novità all’interno del progetto locale. Sono formati alla legalità, infatti, anche i bambini fin dai 6 anni, per arrivare poi ai 18-19enni. Se l’anno scorso l’ospite finale era stato l’ex prefetto Achille Serra, questa volta è toccato a Fausto Cardella, procuratore generale di Perugia, che ha ricevuto il premio Grifo Città di Imola direttamente dalle mani del sindaco con questa motivazione: “Per il lavoro e la dedizione di una vita alla lotta alla criminalità organizzata e al perseguimento dei valori della legalità. Il suo esempio possa essere modello per tanti”.

 

Cardella, prima di Perugia, era stato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, partecipando alle indagini per le stragi mafiose ai danni dei giudici Falcone e Borsellino. Luisa Rago entra nel merito del progetto che tanto successo sta riscuotendo: “Dobbiamo ringraziare gli ufficiali della Guardia di finanza che hanno trovato un metodo comunicativo efficace anche con i bambini della prima elementare, utilizzando un cartone animato rappresentato dal loro simbolo, Finzy, un grifone, per spiegare argomenti come la correttezza, la richiesta dello scontrino fiscale, la conformità dei giocattoli”. Si arriva al gran finale dopo un percorso rappresentato da incontri con gli ufficiali e da dimostrazioni pratiche da parte delle unità cinofile. Infine, l’ultimo appuntamento con il personaggio che si è distinto particolarmente nel campo della legalità”.

 

Il progetto gode del patrocinio della Regione Emilia Romagna e della città di Imola. Quest’anno sono stati coinvolti 450 studenti. C’è sicuramente una notevole differenza tra il modo di rapportarsi degli ufficiali con gli studenti delle elementari e con i più grandi. Conferma Rago: “Il problema si era posto all’inizio perché con i ragazzi delle superiori puoi usare un linguaggio tecnico e parlare anche di diritto civile, diritto penale; qui è da elogiare la grande capacità della Guardia di finanza che, è proprio il caso di dirlo, è riuscita a mettersi anche all’altezza dei bimbi”. Coinvolti e interessati, come testimoniato dalle tante domande che sono state fatte. “I feedback a distanza sono quelli che ci interessano maggiormente. E gli insegnanti ci hanno riferito di un grande entusiasmo da parte dei ragazzi. Effettivamente, siamo orgogliosi di aver portato a Imola qualcosa di nuovo, che si possa parlare di cose diverse dal solito e, naturalmente, di essere riusciti a portare in città personaggi eccelsi, che danno l’esempio della legalità”.

 

Si sta già lavorando per l’anno prossimo: “E’ vero. Serve tempo, soprattutto per trovare il personaggio giusto. Il mio sogno? Che altre città italiane seguissero l’esempio di Imola, coinvolgendo anche i bambini piccoli. E’ anche vero che in altre città il tutto è lasciato all’organizzazione delle scuole, mentre qui c’è un apparato che si occupa esclusivamente del progetto”. Apparato che poi è Luisa Rago, organizzatrice di eventi culturali e non solo. Tornando a Imola, che significa parlare di legalità e di mafie in un contesto tutto sommato tranquillo di una cittadina di 60 mila abitanti? “Significa che siamo una città attenta a cosa ci accade intorno. Se Napoli e Palermo sono un po’ i due emblemi della criminalità, non bisogna mai dimenticare che la rete del malaffare è capillare in tutta Italia, come dimostrano operazioni recenti in Veneto e proprio in Emilia Romagna. E’ un bene, dunque, che da cittadini del mondo pure gli abitanti di Imola si informino, anche perché è probabile che molti non vivranno qui e solo qui”.