Il 7 febbraio è una data significativa ed importante,come altre istituite su argomenti diversi, deve ricordare all’intera comunità nazionale il dramma che vivono migliaia di famiglie italiane. Anche nella nostra Umbria…Pubblichiamo un intervento di Giancarla Maio, presidente dell’associazione “I RAGAZZI DI FERRO APS” dal 15 giugno 2017 nonché Consigliere nel “COMITATO ITALIANO GENITORI e VITTIME CONTRO IL BULLISMO”. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro: NO, IO RESTO QUA! in cui racconto la storia della sua famiglia!
“ Scrivere oggi di bullismo mi è difficile. Perché? Perché dedicare le giornate è una moda, è stato snaturato il senso della memoria! Non troviamo più le ragioni. Che senso ha parlare di un problema scandaloso come quello del bullismo o del cyberbullismo in un periodo come questo? Perché dire che come adulti di riferimento in qualunque veste, abbiamo fallito! Perché ammettere che siamo diventati degli zombi, non sappiamo rapportarci con le generazioni future, le narcotizziamo fin da neonati ( dico proprio neonati) con nenie lamentose e ripetitive iniettate nei cervelli da babysitter virtuali che con insulsi rumori annacquano la curiosità vivace e colorata di allegria di bambini che riteniamo un fastidio! Chi è l’essere molesto di cui dobbiamo occuparci ogni giorno? Scarichiamolo ad altri, diremo quindi che è necessario per la sua integrazione futura che il pargolo al più presto possibile vada in luoghi appositi…. tra coetanei, con adulti estranei che se ne prenderanno cura amorevolmente ( tranne casi disastrosi, che sempre più spesso vengono smascherati, non che non fossero la normale percentuale da sempre)! Passeranno poi al livello successivo di accudimento estraneo, lì impareranno nozioni di socializzazione gerarchica: vince il peggiore! In casi di lamentela ecco che la risposta pronta sarà:” colpa di taluni…” e di rimando si sentirà:” colpa dell’assenza della famiglia!”
Crescendo in un brodo di scaricabarile, farcito di omertà, ecco che l’essere generato è rimbalzato da un esibizione all’altra senza che di fondo si sia mai voluto fare ognuno la nostra parte: educare all’altro, formare la mente con la cultura con la conoscenza, con la Sapienza! Bisogna dare agli adulti le chiavi di lettura per poter vedere innanzi tutto il loro essere!
Hanno diritto di essere coscienti delle loro potenzialità! Ogni bambino, ogni essere nuovo, va lasciato crescere secondo la propria indole, non imbrigliare nessuno è il lavoro improbo che ci rifiutiamo di fare! Meglio non educare e lasciare ad altri la responsabilità!
Cos’è o meglio chi è il bullo o la bulla? Sono i nostri figli, siamo noi quando li invitiamo con il nostro tirare a campare… e se serve passare sulla pelle di chi non riesce a vivere nella barbarie…. all’occorrenza permetteremo di usare la carta del “povero cristo sofferente” che ha diritto di redimersi e ricostruirsi… lasciando il conto salatissimo sul tavolo della vittima e delle famiglie che non si sono arrese mai all’ abdicazione genitoriale…. andiamo avanti, domani sarà l’8 febbraio.. che cosa commemoriamo?