Dallo scorso week-end, numerose città, piccole e grandi frazioni, vedono i loro pomeriggi domenicali allietati da feste di carnevale, con sfilate di carri ed esibizioni di vario genere. A Todi, invece, sono anni che, per carnevale, non si può più ammirare questo spettacolo, grazie ad un sindaco e ad un’amministrazione che è riuscita a complicare e a distruggere un evento come era quello di Carnevalandia.
Ricordo l’entusiasmo degli organizzatori nei mesi precedenti all’evento, lavoravano sodo per realizzare i carri che, orgogliosi, avrebbero mostrato durante le sfilate. Oggi rimane solo il rammarico in chi ha visto svanire anni di fatiche e devozione a quella grande manifestazione.
Purtroppo Carnevalandia non è l’unico evento che l’attuale amministrazione è riuscita a farci perdere. Il gran premio mongolfieristico, manifestazione a carattere internazionale, richiamava equipaggi partecipanti di molte nazioni, permettendo di incrementare il lavoro di molte attività tuderti.
Gli unici eventi che riescono a far vedere una Piazza del Popolo gremita di persone sono la Notte Bianca, il torneo di calcetto estivo, e la pista di ghiaccio durante le feste natalizie. Grazie però al lavoro di tanti giovani volontari che, rischiando in proprio, consentono la realizzazione di questi eventi.
Al di la di questi momenti il Centro Storico è un deserto. Inoltre, una città, non esiste soltanto per il Centro Storico ma anche per le tante frazioni che dovrebbero essere valorizzate durante tutto l’anno.
Todi vanta molte associazioni, fatte di semplici cittadini pronti a mettersi in gioco per passione ed amore verso la propria città. Cittadini che sono stufi di vedersi sbattere la porta in faccia da un sindaco che nel 2016 ha preferito spendere 25 mila € per quattro giorni di festival di Tango, con risultati molto discutibili ; un Sindaco che spende 277mila € + IVA per una settimana di Todi Festival che, come si sapeva già, si è rivelato desolante per cittadini e commercianti; un Sindaco che spende 200mila € per un evento di quattro giorni dedicato alle applicazioni digitali denominato Todi Appy Day, del quale la maggior parte dei cittadini non sanno nemmeno l’esistenza. Che investe 5200€ per uno spettacolo teatrale fuori stagione che incassa 674€ ( riflessione non sull’incasso, ma sulla scarsa affluenza) .
Poi per le famiglie disagiate vengono stanziati 17000 € annui, cioè poco più di quanto costa il Festival dei diritti, per quattro sere di cinema a parlare dei diritti degli altri, perchè a quelli di Todi non ci pensa nessuno. E poi si aumenta TARI e si raddoppia l’addizionale IRPEF. Ecco, quindi, Carnevalandia non si fa più, ma di ( brutti) scherzi in questa Città se ne sono fatti troppi.
Matteo Delli Poggi.
Movimento Civico Todi.