ACCIAIERIE TERNI: “LA SCARSA MEMORIA DELLA PRESIDENTE DI REGIONE, OGGI IMPAZIENTE COL GOVERNO MA PER ANNI REMISSIVA E SILENTE” – ANDREA LIBERATI (M5S)

 

(Acs) Perugia, 30 luglio 2018 – “Leggiamo che la presidente di Regione
chiede ancora una volta un incontro al MISE con il neo ministro Luigi Di
Maio, lamentando presunti ritardi nella convocazione del tavolo. Frattanto
richiama tutti gli eletti a una riunione regionale straordinaria il 2
agosto”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle,
Andrea Liberati.

Liberati, in una nota firmata anche dal senatore Stefano Lucidi, scrive che
“per chi avesse perso la memoria, è bene sapere che il Governo Gentiloni
accordò il precedente appuntamento il 14 dicembre, con risultati non
pervenuti, tre mesi dopo la richiesta di Regione e sindacati, datata 21
settembre. E, per quei tre mesi, come per altre analoghe attese, non venne
udito un solo lemma. Nulla. Oggi si sta agitando strumentalmente l’istanza,
pur dopo avere il Pd consentito per anni di tutto, sia ai tedeschi di Thyssen
che ai loro fiancheggiatori in loco. Dopo aver assecondato la creazione di
quello Stato nello Stato che, da tempo, ha sede presso le Acciaierie di
Terni, avendo pure fatto calare il silenzio sull’estesa, drammatica,
certificata corruzione interna. Mai una parola da questi politici, financo
nazionali, nemmeno sull’ammorbamento di inquinanti a Terni e in mezza Umbria
meridionale. Mai una voce dal sen fuggita, neanche dopo aver ampiamente
trascurato i lavoratori esposti all’amianto. Stessa inerte condotta su
molto altro, perché l’importante, invece, era e resta evitare di
disturbare il teutonico manovratore”.

“Il ministro Di Maio e il Governo Conte – conclude Liberati – sono vigili
e pienamente informati in merito allo status quo e alle prospettive
dell’inox per Terni e l’Italia, nell’attuale contesto tedesco-europeo e
mondiale. Poiché la procedura presso il MISE è formalmente aperta, si prega
dunque gli istanti, oggi impazienti e ieri assai accomodanti, di mostrare
maggiore onestà intellettuale o, almeno, la stessa creanza manifestata nei
confronti dei vecchi e inconcludenti Governi”