Comunicato stampa in risposta alla lettera aperta Prof. Frongia

La discussione, peraltro da me sollecitata, è sempre utile e costruttiva. Mi ero prefigurata dei suggerimenti
privati, peraltro già arrivati e di sicura utilità, ma ben venga un dialogare pubblico, un pensiero di molti ad
alta voce.
La linea da me delimitata, di concerto con il Consiglio di Amministrazione, vede con favore la possibilità di
riaprire al pubblico l’accesso e, allo stesso tempo, è una linea di assoluto rigore nel senso già indicato, ossia
di preservazione rigorosa del monumento e, allo stesso tempo, di stretta osservanza delle norme vigenti sia
in materia di sicurezza, sia dei vincoli e delle disposizioni che la Soprintendenza vorrà predisporre, allorché
si arriverà alla presentazione del progetto definitivo.
In questo stretto sentiero si intende operare per assicurare la fruibilità per i cittadini di quello che,
correttamente, il prof. Frongia ha riconosciuto essere un bene dell’ente che, però, ognuno di noi sente in
fondo proprio.
Ribadito è, dunque, l’impegno ad individuare soluzioni tecniche per ridare accesso al monumento, come
peraltro avviene per tanti importanti monumenti del passato, sia in Italia che all’esterno.
Rigore, sarà, la parola d’ordine per ogni iniziativa e, come dimostra il pubblico dibattito che si è voluto
sollecitare, nessuna iniziativa estemporanea verrà presa, né alcuno ha mai anche solo pensato ad interventi
diretti di modifica della struttura.
Per venire all’organo sito all’interno della Chiesa, chi scrive ha sempre espresso in termini chiari il proprio
pensiero, condividendo per buona parte il giudizio severo espresso nella lettera aperta di chi mi ha
preceduto alla guida dell’Ente.
L’organo, è noto, non è in proprietà di Etab- La Consolazione, ed altrettanto note sono le problematiche che
si sono verificate allorché è stato collocato all’interno della Chiesa e le difficoltà non solo tecniche, ma
anche economiche per spostarlo. Prova è che nel tempo l’organo è rimasto dove lo si era
“momentaneamente” collocato e che l’attuale Consiglio di Amministrazione dovrà trovare una soluzione
fino ad oggi rinviata.
Al di là del giudizio estetico, ciò che maggiormente preoccupa è che la sua massiccia struttura rende
sostanzialmente inutilizzabile una delle porte di accesso della Chiesa, determinando una ulteriore e non
certo meno rilevante problematica in materia di sicurezza per la cui soluzione, tuttavia, non potrà
prescindersi da un sereno e costruttivo confronto con Mons. Vescovo, con il Parroco e, certamente, con i
parrocchiani che hanno contribuito all’acquisto.
Il Presidente di Etab
Avv. Claudia Orsini