TERNI: DIRITTO ALLA CASA NEGATO. LA NUOVA AMMINISTRAZIONE A GUIDA LEGHISTA È IN PIENA CONTINUITÀ CON QUELLE PRECEDENTI.

 

Quello di Sabrina Zagaglioni, la vedova ternana al nono mese di gravidanza sfrattata dalla sua abitazione insieme ai suoi due figli, è soltanto l’ultimo episodio che mette in evidenza il drammatico arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a Terni e nel nostro paese, risultato di decenni di politiche antipopolari che hanno progressivamente smantellato i diritti sociali conquistati attraverso anni di dure lotte. Il cosiddetto “governo del cambiamento” è in piena continuità con quelli precedenti per quanto riguarda l’attacco ai diritti sociali: nel contratto di governo, il diritto alla casa non è contemplato, mentre si parla di “velocizzare le procedure di sgombero” degli immobili occupati “attraverso l’azione ferma e tempestiva”. La nuova amministrazione comunale a guida leghista è in perfetta sintonia con il governo centrale. È facile prevedere che i rappresentanti dei partiti populisti e reazionari che sono oggi alla guida di Terni cercheranno scatenare l’ennesima rissa, additando gli immigrati come responsabili della carenza di alloggi, mentre centinaia di case di proprietà di società immobiliari e della curia ternana restano sfitte, per non parlare delle case popolari ancora in attesa di essere assegnate. È una tattica collaudata: per nascondere il carattere reazionario e antipopolare dei propri programmi e il proprio asservimento agli interessi dei padroni, della chiesa e del capitalismo finanziario, la Lega e i suoi alleati sono pronti a fomentare la guerra fra poveri e l’odio sociale per ridurre gli spazi di agibilità di chi protesta e sterilizzare il conflitto.

Chiediamo con forza all’amministrazione comunale ternana di non nascondersi dietro alla solita favoletta dell’immigrazione causa di tutti i mali, o di cavalcare l’improbabile complessità degli iter burocratici, e di dare a Sabrina Zagaglioni e a tutti coloro che sono nella sua condizione ciò che spetta loro di diritto, ricorrendo, se necessario, all’applicazione dell’articolo 42 della costituzione, che autorizza l’esproprio della proprietà privata per motivi di interesse generale.