Andrea Liberati,capogruppo Mov.5 Stelle nella Regione Umbria: “Piano di trasporto regionale in ritardo ed è già obsoleto”

“Paghiamo 40 milioni di euro per cofinanziare il trasporto regionale e dobbiamo scucire soldi in più per avere l’Alta Velocità, anzi l’arretramento del treno Frecciarossa.

“E’ tutta una questione di cultura politica”. Questo il parere di Andrea Liberati, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, sulla situazione infrastrutturale dell’Umbria. “Sono decenni che quello delle infrastrutture non viene considerato un problema strategico. Parlo in particolare degli aeroporti e delle ferrovie”.

Si comincia proprio con il San Francesco d’Assisi di Perugia: “Non c’è una una stazione ferroviaria”. Si prosegue con i treni: “C’è il problema dei tempi nei collegamenti con Roma e con Firenze. L’Umbria è in una felice posizione a livello geopolitico, ma è invece complicata per quel che riguarda le infrastrutture. In tutti questi anni si è fatto qualcosa per il trasporto su gomma, ma è chiaro che questo non è un modo di spostarsi sostenibile neanche a livello ambientale”.

Liberati precisa: “Il Piano di trasporto regionale è stato approvato in ritardo ed è già obsoleto. Ci ritroviamo con aeroporti senza aerei e binari senza treni, in particolare la Ferrovia Centrale Umbra. Il Frecciarossa arretrato a Perugia è un pannicello caldo, da solo non può bastare. Ci ritroviamo sempre con una regione che procede a due velocità diverse, con il capoluogo Perugia che gode di benefici che non vengono invece elargiti anche a Terni”. Fa alcuni esempi: “In Basilicata le tre principali città sono collegate con fermate ferroviarie, stessa cosa vale per Trento e Bolzano in Trentino Alto Adige. Da noi, invece, non è così”.

Si scaglia contro i costi, Liberati: “Paghiamo 40 milioni di euro per cofinanziare il trasporto regionale e dobbiamo scucire soldi in più per avere l’Alta Velocità, anzi l’arretramento del treno Frecciarossa. Non va bene”. Spiega: “L’utente oggi cerca la qualità quando viaggia. Non dimentichiamo che la direttrice Firenze – Roma è ormai satura, in particolare nei tratti tra Arezzo e Firenze e Orte e Roma. Treni in più non ne entrano, non ci stanno. Questa potrebbe essere un’opportunità per l’Umbria, in particolare se si farà il quadruplicamento della Roma – Firenze. A patto però di garantire fermate specifiche dell’Alta Velocità nella propria provincia”.

Non è impossibile recuperare il gap: “Ma è necessario mettere le infrastrutture tra le priorità. A livello nazionale, il mio partito ha detto che sulle grandi opere si valuteranno prima i costi e i benefici; bene, se nuove opere saranno fatte, l’Umbria va tirata dentro. Non dimentichiamo che se Perugia è più votata al turismo, Terni è maggiormente produttiva a livello industriale. Vanno considerati entrambi i capoluoghi”.

C’è ancora spazio per commentare i risultati dei ballottaggi, con Spoleto, Terni e Umbertide che hanno cambiato colore: dal rosso al blu del centrodestra. “E’ finita un’epoca dopo 70 anni ed era anche ora che finisse. Ho però il sospetto che a un battaglione se ne possa sostituire un altro. Noi saremo molto vigili dei consigli comunali. In Regione paghiamo un deficit di opposizione politica. Noi, come M5S, cerchiamo di farla perché non va tradito il mandato elettorale. Aspettiamo di vedere quali saranno le scelte dei nuovi sindaci, ma le prime scelte paiono andare nella direzione della continuità con il passato. Come se la quinta colonna del reggimento di sinistra fosse stata solo sostituita da quella del centrodestra”.