Sviluppo dell’Umbria: il documento dei sindacati regionali

              Umbria regione più tartassata dalla crisi economica

 

Umbria regione più tartassata dalla crisi economica che ha colpito a partire dal 2008. Oggi è tra le ultime regioni italiane per pil, consumi e lavoro. Le regioni limitrofe, Toscana e Marche, l’hanno distaccata. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno messo a punto un documento che prende in considerazione il punto di partenza e gli obiettivi. Cerchiamo di vedere i principali, a iniziare proprio dal lavoro, che deve essere dignitoso e non sostituibile da redditi di povertà, cittadinanza e simili.

L’Umbria, dopo le elezioni dello scorso 4 marzo, si trova a dover fronteggiare una situazione politica diversa. Un’ulteriore difficoltà, spiegano le sigle sindacali. Ma ci sono opportunità che bisogna saper cogliere: risorse economiche derivanti dalla ricostruzione post-terremoto e da quelle per le Aree interne, Industria 4.0, fondi europei e risorse per Terni – Narni area di crisi complessa. Bisogna frenare l’emorragia di lavoratori e di under 30, che se ne vanno dall’Umbria per cerca fortuna altrove. Si potrebbe costituire un fondo dedicato per il turnover occupazionale. Serve un vero e proprio Progetto per il Lavoro, incentrato su industria e manifattura 4.0, servizi avanzati e reti, digitalizzazione, start-up innovative, filiera del turismo, ambiente e cultura (Tac).

Bisogna incentivare lavori nuovi nel campo del sociale e delle assistenze. Così come la costituzione di una macroregione, che garantisca interazione, collaborazione e scambio con le regioni vicine. Occorre lavorare sul marketing territoriale e stare attenti al mondo del credito. Andrebbe ristabilito il principio del servizio alla comunità e allo sviluppo, attraverso l’erogazione di credito e disponibilità a imprese e famiglie.

Chi deve essere il soggetto protagonista di questa fase? L’assessorato allo Sviluppo economico, con le agenzie collegate, in particolare Sviluppumbria e Gepafin. Gli ambiti ipotizzati dai sindacati per gli interventi delle due agenzie: innovazione e ricerca, crisi aziendali e territoriali, mercato del lavoro innovativo e dinamico, politiche attive e centri per l’impiego.

L’ambiente dovrà assumere un ruolo più importante; in quest’ottica rientra la già annunciata riorganizzazione e riforma dell’agenzia di riferimento Arpa. Al centro della discussione ci dovrà essere la lotta all’illegalità: appalti, dumping contrattuale, infiltrazione mafiose e sicurezza sul lavoro. Sono stati aperti alcuni tavoli di confronto, gli ambiti di verifica e i conseguenti tavoli potrebbero essere individuati nel percorso dei fondi europei Fesr, Fse e Feasr e nelle politiche più generali di sviluppo della regione, in una nuova visione di economia circolare e di sostenibilità. I sindacati indicano: innovazione e ricerca (bandi, misure, fondi, interventi di Sviluppumbria e Gepafin), crisi industriali (monitoraggio e verifica dello stato delle crisi, strumenti risorse azioni, attività della task force e delle Agenzie), turismo (verifica stato dell’arte, analisi delle azioni e delle strategie in essere), sistema dei bandi pubblici (concorrenza sleale, dumping contrattuale, illegalità), servizi pubblici locali (sistema delle partecipate e gli altri servizi, credito, energia), politiche del settore agroalimentare e altri.