Mauro Giorgi ottiene l’adesione di cinque candidati a Sindaco sulla proposta “SI’ AL DEPURATORE MA NO A CASCIANELLA”

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Il sottoscritto Mauro Giorgi in qualità di promotore nel 2012 della raccolta di firme che ha portato 1.200 cittadini di Todi a sottoscrivere la petizione finalizzata ad impedire la realizzazione del depuratore a Cascianella e di coordinatore del Comitato NO CASCIANELLA,al quale hanno aderito diversi comitati cittadini e forze politiche, CHIEDE ai candidati sindaco al Comune di Todi, in occasione dell’imminente tornata elettorale, di sottoscrivere e, qualora eletti, di onorare L’IMPEGNO DI IMPEDIRE LA REALIZZAZIONE DEL DEPURATORE IN LOCALITA’ CASCIANELLA E DI RICONSIDERARE ALTRI SITI GIA’ NOTI.

Di seguito i punti più importanti secondo cui non deve essere realizzato il depuratore in località Cascianella:

1) NO per la vicinanza (meno di 400 metri) al quartiere di Cappuccini dove risiedono oltre 3.000 abitanti;

2) NO perché si tratta di un’imposizione politica e non frutto della decisione dei tecnici;

3) NO perché è un’opera alquanto invasiva per una potenzialità di 25.000 abitanti equivalenti, interesserà una superficie grande circa un campo di calcio e mezzo, e facilmente visibile in un raggio piuttosto ragguardevole;

4) NO perché il sito di Cascianella è situato ad una quota alti metrica di circa 50 metri superiore rispetto agli altri siti già presi in considerazione o suggeriti come alternativa. Ciò comporterebbe una maggiore spesa in termini di gestione e manutenzione con un consumo di energia elettrica del 16 % in più in quanto 1’82 % dei liquami dovrà essere pompato quotidianamente a monte visto il considerevole dislivello. I costi di tutto questo ricadrebbero inevitabilmente sulle bollette degli utenti a causa delle elevate manutenzioni e del maggior consumo di energia elettrica;

5) NO perché in quell’area già compromessa dalla presenza di un’industria di laterizi, la realizzazione a confine di un depurato re non farà altro che peggiorare notevolmente le condizioni ambientali già notevolmente pregiudicate in quanto ci sarebbe la concentrazione di due industrie insalubri che lo stesso Ministero della Salute classifica addirittura di laClasse quella della depurazione e di ua Classe quella della produzione di laterizi;

6) NO per il rischio di contaminazione biologica che potrebbe investire l’intero quartiere e le abitazioni più vicine, nonché le maestranze dell’adiacente fabbrica di laterizi;

7) NO perché, il DLgs 152 dell 2006 art. 268 riguardante le emissioni atmosferiche diffuse, non è relazionato nel progetto;

8) NO perché l’area su cui è prevista la realizzazione del depuratore è franosa e pertanto, come prevede il PRG del Comune di Todi (che l’ha classificata Al) e la normativa regionale, non è edificabile; 

9) NO anche per il reale e crescente rischio di natura idrogeologica perché tutt’ora la zona è interessata da frane attive nonostante negli anni ’90, già per evidenti movimenti franosi, sia stata oggetto di consistenti lavori per la regimazione delle acque meteoriche;

10) NO perché realizzare il depuratore nella zona franosa comporta un notevole appesantimento dell’area con le migliaia di tonnellate di cemento che necessità la realizzazione del manufatto stesso e per la costante presenza di circa 50.000 quintali d’acqua giornalieri;

11) NO per il notevole sbancamento di terreno, circa 40.000 m3 , che deve essere compiuto a circa 100 metri più a valle rispetto alle suddette importanti opere di consolidamento del Colle;

12) NO perché il sito di Cascianella non si trova lungo l’asta del Tevere o del Naia, indicati come parametri nelle Linee di indirizzo adottate dal Consiglio Comunale di Todi il 9 ottobre 2012. Addirittura il sito di Cascianella si trova vicino al fosso di Monte Vagliano, quasi sempre in secca (mentre la normativa richiede che non sia più di 120 giorni l’anno), distante ben 1 km e 200 metri dal torrente Naia, anch’esso di bassa portata e sempre in secca nel periodo estivo, e lontano ben altri 5,5 km dal fiume Tevere che costituisce il “corso d’acqua adeguato” come vuole la normativa;

13) NO perché il quartiere Cappuccini subirebbe un ulteriore carico di traffico di autotreni che si andrebbe così ad aggiungersi a quello già esistente determinato del transito di mezzi pesanti che vanno e vengono dalla fornace.

Todi, 7 giugno 2017

Diego Giorgioni

Andrea Nulli

Floriano Pizzichini

Antonino Ruggiano

Adriano Ruspolini